In una società come l’attuale, in continua trasformazione, non possiamo riferirci esclusivamente alla nostra esperienza, continuando ad applicare gli stessi schemi, conosciuti e ben rodati. Questo modo di operare può renderci tranquilli nella nostra zona di comfort ma ci costringe a prendere atto dei cambiamenti avvenuti, obbligandoci a comprenderli e fermarli in schemi organizzativi e produttivi destinati inevitabilmente ad essere superati di lì a poco.

  1. Progettare il cambiamento assumendosi la responsabilità di provocarlo invece che subirlo.
  2. Correre il rischio di sbagliare. Permettere alle persone coinvolte in processi innovativi di sbagliare senza temere ritorsioni di alcun tipo, al solo scopo di cercare e ottenere soluzioni innovative adeguate.
  3. Lasciare spazio alla creatività delle persone, abbandonando i consueti criteri di funzionalità e utilità tipici del pensiero razionale;
  4. Fare in modo che l’azienda diventi un luogo in cui privilegiare la diversità come opportunità, attraendo e trattenendo i talenti, riconoscendo le capacità intellettuali, relazionali emozionali e gestionali necessarie a produrre innovazione.